- 01/04/2009
- Daniel Catte
- V (2009)
- Recensione
La parabola intellettuale di Gustavo Bontadini, come attestato anche dalla sua stessa testimonianza in proposito (Cfr. Per una filosofia neoclassica in Conversazioni di metafisica (1971), Milano 1995, t. I, p. 260), ebbe come tratto saliente e specifico, tale da distinguerla in modo non equivocabile all’interno dell’orizzonte della cosiddetta ‘neoscolastica’ ― in cui pure, per alcuni aspetti e per varie ragioni, era ed è inevitabile iscriverla ― quello di situarsi, sia dal punto di vista dell’originario delinearsi delle sue istanze guida e delle relative ‘fonti’, sia da quello relativo alla peculiare maniera in cui a emergere in essa fu una concreta elaborazione della semantica e della sintassi metafisica, in uno spazio contrassegnato dalla, nelle intenzioni del pensatore milanese, sinergica compresenza di due distinte esperienze di pensiero.