- 01/04/2009
- Massimiliano Biscuso
- V (2009)
- Recensione
Girolamo de Liguori è uno studioso noto soprattutto per i suoi lavori sulla cultura filosofica italiana tra Otto e Novecento, sia del versante positivistico (Materialismo inquieto. Vicende dello scientismo in Italia nell’età del positivismo 1868-1911, Laterza, Roma-Bari 1988; Materialismo e scienze dell’uomo. Il dibattito su scienze e filosofia nell’Italia del secondo Ottocento, Lacaita, Manduria 1990) sia del versante scetticheggiante e anti-idealistico (I baratri della ragione. Arturo Graf e la cultura italiana nell’età del positivismo, Lacaita, Manduria 1986; Il sentiero dei perplessi. Scetticismo, nichilismo e critica della religione in Italia da Nietzsche a Pirandello, La Città del Sole, Napoli 1995, libro dedicato in gran parte a Giuseppe Rensi), e, più recentemente, per i suoi studi, apparsi per lo più su riviste, dedicati al materialismo di Leopardi e, risalendo indietro alle fonti di questo, alla letteratura apologetica antiateistica e anticartesiana, soprattutto nella Napoli di Vico e di Alfonso Maria de’ Liguori.