Prospettive del pluralismo filosofico: spunti di indagine nelconfronto tra Erminio Juvalta e Carlo Mazzantini

La centralità della persona e delle sue scelte etiche sembra tornare in termini assai vicini a quelli proposti da un pensatore come Erminio Juvalta (1862-1934), autore di saggi di estrema lucidità e densità sulle possibilità e i limiti di una morale laica. La sua difesa della pluralità dei valori morali unita alla critica delle pretese fondazioniste della tradizione razionalista offre un esempio di approccio laico alla problematica etica capace di non irrigidirsi in forme di laicismo. Per questa sua apertura intellettuale, che si traduce in uno stile socratico di insegnamento, divenne un punto di riferimento per studenti e giovani intellettuali in cerca di orientamento nella difficile situazione del dopoguerra; tra di essi vi era Carlo Mazzantini (1895-1971), che pur nella diversità di formazione volle considerarsi in senso stretto suo discepolo. Abbiamo così un esempio di rilettura di un pensatore laico e antimetafisico come Juvalta proposta da un pensatore cattolico, animato negli anni Venti dall’entusiasmo del neoconvertito.