- 01/04/2005
- Girolamo De Liguori
- I (2005), 1
- Saggio
Il saggio chiude un trittico di ricerche sul gesuita salentino Giovambattista De Benedictis (Aletino) e le polemiche anticartesiane a Napoli tra i secoli XVII e XVIII, incentrando l’attenzione sull’ultima opera del noto polemista aristotelico: Difesa della Terza lettera apologetica (1705), con la quale contestava l’interpretazione alquanto edificante di Cartesio proposta da Costantino Grimaldi. Dall’ analisi ravvicinata del testo, letto nelle fonti e comparato al coevo dibattito europeo sul cartesianesimo – da Baillet a Régis, da B. Lamy a Daniel, a Huet – emerge la puntuale cognizione, piuttosto rara in quegli anni in Italia, che il gesuita possedeva dell’opera di Cartesio. Emerge in conclusione l’ipotesi, già a suo tempo sostenuta da Vartanian e dal padre Fabro, di una sostanziale inconciliabilità tra la difesa teorica della Sacra Scrittura con gli sviluppi più coraggiosi del pensiero moderno: quella libertas philososophandi, tendente ad una conoscenza affrancata d’ogni tutela e già bollata dall’anatema paolino: sapientia carnis inimica est Deo!