- 01/04/2009
- Daniele De Santis
- V (2009)
- Recensione
A oltre mezzo secolo di distanza dalla morte di Antonio Banfi, avvenuta nel 1957, il volume curato da Chiodo e Scaramuzza, ed esplicitamente dedicato al filosofo milanese, intenderebbe richiamare la memoria filosofica, e più in generale culturale, allo sforzo di una «seconda navigazione» (come quella di Vasco da Gama, F. Piselli) da attuarsi a oltre mezzo secolo di distanza dalla morte. Suddividendo la ricognizione del pensiero banfiano in tre momenti – «Testimonianze e lettere» (pp. 11-112); «Confronti» (pp. 113-253); «Problemi» (pp. 255-348) – i curatori hanno operato nella «convinzione […] che ripensare Banfi possa ancora insegnare qualcosa».