- 01/04/2008
- Daniel Catte
- IV (2008)
- Recensione
Il volume in oggetto raccoglie, a cura di Giuseppe Cambiano (che firma anche la bella Introduzione, pp. 7-45), oltre alla riproduzione del volume Esistenzialismo e fenomenologia (Milano, Edizioni di Comunità 1963), i più importanti tra i saggi, originariamente apparsi in varie riviste («Rivista di filosofia», «Aut Aut», «Archivio di filosofia»), che Pietro Chiodi volle dedicare, tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta, alla determinazione del significato storico e teorico di alcune significative vicende di pensiero svoltesi all’interno del mobile orizzonte della contemporaneità filosofica. Dal problema relativo all’essenza del nichilismo a quello circa la ‘natura’ della tecnica, a quello del senso di una possibile ‘connessione’ tra filosofia e storia; dalla questione relativa allo statuto del ‘discorso filosofico’ a quella concernente il senso da attribuire al Denkweg percorso da Martin Heidegger, da quella relativa ai complessi rapporti intrattenuti da quest’ultimo con la fenomenologia husserliana e il gioco delle ‘influenze’ instauratosi tra l’uno e l’altra, al confronto istituibile, intorno al difficile nodo essere-linguaggio, tra l’autore di Sein und Zeit e quello del Tractatus logico-philosophicus, fino ad arrivare alla discussione intorno al possibile significato di un dialogo tra esistenzialismo e marxismo, passando attraverso le analisi dedicate al concetto di ‘alienazione’ tra idealismo, marxismo ed esistenzialismo: questo, in forma di arida enunciazione, il ventaglio di problemi teorici e storiografici cui Chiodi venne rivolgendo il proprio impegno di interprete, scrivendo pagine che, per la loro forza chiarificatrice di complicati intrecci semantici e per la nettezza e la coerenza delle tesi proposte, meritano ancora di esser lette e meditate.