Recensione a M. Vannini, La religione della ragione, Bruno Mondadori, Milano 2007

Il titolo che Marco Vannini ha scelto per questo importante volume è La religione della ragione; a chi acquista il libro difficilmente non sembrerà di aver in qualche modo già ascoltato questo titolo. Difficile, quindi, e quasi impossibile che la memoria non corra immediatamente alla grande stagione del deismo in cui grandi pensatori (forse ignari delle origini cristiane e specificamente origeniane della questione) come Locke, Toland, Tindal, Collins fino a Lessing e oltre (potrebbe citarsi probabilmente anche il Kant de La fine di tutte le cose, de La religione entro i limiti della sola ragione e il Fichte de La destinazione dell’uomo) ricompresero il cristianesimo all’interno della ragionevolezza morale e della ragione contro i miti miracolistici connessi all’oscurantismo e vicini alla superstizione.