Recensione a A. Dal Lago, Il business del pensiero. La consulenza filosofica tra cura di sé e terapia degli altri, Manifestolibri, Roma 2007

Per molti e convergenti motivi, la pubblicazione di questo libro merita di essere salutata come un evento utile ed importante per coloro che, da prospettive diverse e con motivazioni le più varie, si rivolgono con interesse alla cosiddetta “consulenza filosofica”, alle sue pratiche, ai suoi praticanti (docenti, consulenti ed aspiranti consulenti), ai libri che si pubblicano, alle molteplici organizzazioni sorte anche in Italia e desiderose di un qualche riconoscimento pubblico. Tra i motivi che inducono a rivolgere attenzione a questo libro, e che ne fanno una lettura che non dovrebbe mancare in coloro che decidono di entrare in contatto con la consulenza filosofica, non va di necessità messa in primo piano la circostanza, pur rilevante, che tale pratica riceve dal suo autore una stroncatura epistemologica, accompagnata dal rifiuto radicale di considerare accettabile anche solo qualche aspetto di essa. L’attacco di Dal Lago è in effetti di eccezionale durezza perché viene svolto con particolare puntigliosità e precisione dell’argomentazione critica. Né basterebbe a dare del libro una valutazione positiva, come di un saggio che molti attendevano di leggere, l’ulteriore rilevante circostanza della completezza dell’informazione bibliografica, cartacea e non, che l’autore mostra di avere realizzato e utilizzato, sicché si possa dire che nulla o quasi nulla gli è sfuggito di quel che si è scritto, detto, organizzato in Italia su questo tema.