Recensione a R. Lanfredini (a cura di), A priori materiale. Uno studio fenomenologico, Guerini e Associati, Milano 2006

Il volume raccoglie una serie di saggi risultanti da una giornata di discussione sulla nozione di a priori materiale svoltasi presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Firenze il 9 dicembre 2004: i contributi presentati, la cui pubblicazione è stata curata da Roberta Lanfredini (docente di Gnoseologia presso la stessa Università di Firenze), muovono in larga parte dall’assunzione della fenomenologia husserliana come una forma di nuovo empirismo, giocata per l’appunto sulla nozione di a priori materiale. «Tutta la complessa architettura delle tesi fenomenologiche – scrive Lanfredini nell’Introduzione – […] può essere letta come l’espressione di una elaborata teoria dell’esperienza e della sua autonoma struttura»: in altre parole, si sostiene che l’a priori materiale husserliano gode di un’intrinseca autonomia data dal fatto che, per Husserl, non è necessario disporre di una “teoria della formazione del concetto” per procedere ad un’analisi fenomenologica del dato. I dati percettivi sono dotati di una certa complessità che appartiene loro specificamente, senza che «un processo logico, o comunque intellettuale, necessariamente “combini” colori ed estensioni, timbri e durate».