Recensione a P. D’Angelo, Ars est celare artem. Da Aristotele a Duchamp, Quodlibet, Macerata 2005

Questo libro di Paolo D’Angelo svolge una tesi abbozzata in un saggio pubblicato per la rivista “Intersezioni” nel 1986 e riprende inoltre molti spunti dal lavoro condotto con Stefano Velotti e confluiti in Il non so che. Storia di un’idea estetica (Aesthetica edizioni, 1997). L’intento dell’autore sembra essere quello di tracciare un terreno ideale entro cui ripensare l’arte sin dalle sue prime manifestazioni attraverso la nozione dell’ars est celare artem: «L’arte che va nascosta è per noi innanzi tutto proprio l’arte nel senso che ormai è divenuto quello prevalente, l’arte come bella arte come grande arte»(p.14).