- 01/06/2016
- Mattia Cardenas
- XI (2016), 1
- Recensione
All’interno di un fascicolo dedicato alla tradizione del pensiero politico italiano (dal
Risorgimento alla contemporaneità) può sembrare del tutto estrinseco il richiamo a Díkē di
Emanuele Severino, il cui asse fondamentale ruota attorno ad un’analisi, come di consueto in
grande stile, delle più antiche categorie del pensiero filosofico. Di fronte alla crisi economico-
finanziaria nonché politica del nostro tempo, il contenuto del volume (ma il discorso può
ovviamente estendersi all’intera opera del filosofo bresciano) può, quantomeno, apparire
‘astratto’. Ma così non è: poiché la radice ultima che è sottesa alle dinamiche concrete
dell’attualità è da Severino ricondotta proprio all’origine del più remoto pensiero greco, che
inaugura lo spazio entro il quale si costituisce l’intera storia dell’Occidente, ossia del «mortale».