Recensione a N. Bobbio, Scritti su Marx. Dialettica, stato, società civile, Donzelli, Roma 2014

«Marx è vivo?» si chiedeva Bobbio in una conferenza del 1983, che celebrava il centenario
della morte del filosofo e rivoluzionario tedesco. Bobbio non nutriva alcun dubbio su quale fosse
la risposta da offrire in merito: «nessuno oggi può prescindere da Marx. C’è qualcuno – si
domandava ancora in maniera retorica il pensatore torinese – che oggi possa occuparsi dei
problemi della società contemporanea senza tener conto di Marx?». La sua risposta risultava
sintetica, ma esaustiva: «sino a che ci saranno società capitalistiche la critica marxiana non avrà
perduto nulla della sua straordinaria forza eversiva». Potremmo iniziare da questa breve
interrogazione retorica di Bobbio a favore della sempre attuale rilevanza del pensiero di Marx per
presentare la raccolta di scritti inediti che il pensatore torinese ha dedicato e prodotto sul filosofo
e rivoluzionario di Treviri in oltre quarant’anni di lavoro intellettuale (dal 1946 al 1991), e che
Donzelli ha deciso di pubblicare nel 2014, in un volume magistralmente curato e introdotto da
Cesare Pianciola e Franco Sbarberi, dal denso e significativo titolo di Scritti su Marx. Dialettica,
stato, società civile
.