- 01/06/2015
- Emanuela Carta
- X (2015), 1
- Recensione
Tra gli aspetti più originali della fenomenologia husserliana, rispetto alla tradizione filosofica e,
più in particolare, rispetto a Kant, vi è l’idea che le categorie logiche siano date con l’esperienza
sensibile e che l’intero edificio logico trovi il suo fondamento in una sfera precategoriale –
sensibile, ma non meramente sensibile – che è operativa prima ancora che il soggetto la metta a
tema. Se si riflette a fondo su questa idea, emergono tuttavia diverse questioni. Ad esempio: come
si configura questo rapporto di fondazione del categoriale sull’esperienza precategoriale? È
davvero possibile circoscrivere una dimensione autonoma precategoriale, o sarebbe forse più
opportuno parlare di un intreccio di precategoriale e categoriale? Di quali strumenti dispone la
fenomenologia per descrivere una dimensione (il ‘precategoriale’) sulla quale, a rigore, si fonda la
stessa possibilità della descrizione?