- 01/12/2014
- Libera Pisano
- IX (2014), 2
- Recensione
Il soggetto e la sovranità è il titolo dell’ambizioso saggio di Antonio De Simone, in cui viene presa
in esame la relazione tra soggettività e potere nel contemporaneo. La chiarezza espositiva e la
bellezza della prosa rendono il volume di facile lettura, mentre l’intrigo accattivante offre innumerevoli spunti di riflessione. Tuttavia la molteplicità di aspetti e di autori trattati impedisce di individuare un filo rosso che percorra il testo dall’inizio alla fine. Già il sottotitolo lascia spazio a qualche fraintendimento, poiché non si tratta di una monografia sulla questione del vivente nell’opera di Vico e di Agamben, ma i filosofi rappresentano l’intervallo temporale entro cui si sviluppa la ricerca. Se non mancano i richiami alla scuola di Esposito e dunque alla cosiddetta Italian Theory, la costellazione di autori in cui si muove De Simone è molto variegata ed eterogenea: da Simmel a Derrida, da Berselli a Gadamer, da Butler a Benjamin, da Kojève a Bauman, da Hegel a Schmitt.