Recensione a L. De Fiore, Anche il mare sogna. Filosofie dei flutti, Editori Internazionali Riuniti, Roma 2013

l pianeta su cui viviamo, ed abbiamo eretto la nostra cultura, è fatto per tre quarti d’acqua. Ne
è pieno. E allo stesso tempo gli oceani e i mari non sono solo l’elemento naturale preponderante
ma anche qualcosa di più, che dialoga continuamente con noi stessi e con l’intera umanità. Sia per
i viaggi, le conquiste, che per il pensiero. Proprio del mare, e del perché non si lasci ridurre alla
sua fisicità, si occupa Anche il mare sogna. Filosofie dei flutti di Luciano De Fiore. Il libro dischiude
una serie di domande: il mare lega o divide? È uno o molti? È un universo o, secondo le più
recenti teorie dell’astrofisica, un multiverso? E cosa ha che fare il mare con noi? È, per dirla con
Stanisław Lem di Solaris, il nostro mare-pensiero? Oppure è il nostro inconscio? Chi ha inventato
il mare? E anche se, come vuole Emanuele Severino, siamo stati proprio noi ad inventare il mare,
a chi appartiene ora?