- 01/06/2014
- Federica Pazzelli
- IX (2014), 1
- Recensione
In questo voluminoso testo Andrea Bellocci, dottore di ricerca in Filosofia presso l’Università
di Siena e giovane studioso di Luigi Pareyson e Gennaro Sasso, si propone un compito
oltremodo ambizioso: ripercorrere il pensiero di Pareyson rileggendolo alla luce della tesi secondo
cui esso sarebbe influenzato, in misura costante e duratura, dalla lettura del commento di Karl
Barth alla paolina Lettera ai Romani, pubblicato per la prima volta nel 1919 e tradizionalmente
considerato il “manifesto” della teologia dialettica. Sebbene Pareyson abbia modo di prendere
visione del testo barthiano in età giovanile, Bellocci suggerisce che l’impressione che ne ricava sia
così profonda da condizionarne in modo tutt’altro che marginale le successive riflessioni,
accompagnandolo interamente lungo il proprio iter intellettuale.