- 01/04/2011
- Manuel Rossini
- VII (2011)
- Recensione
Michael Thöndl, storico e Politikwissenschaftler viennese, affronta in questo libro il problema del
“Kulturexport” delle idee della rivoluzione conservatrice in Italia, più nel dettaglio il ruolo di Oswald
Spengler durante il Ventennio fascista. Quello di Spengler è sicuramente un ruolo importante, in
grado di collocare in una prospettiva poco comune l’altro interlocutore di questa ricostruzione e
protagonista della storia d’Italia – Benito Mussolini, nelle vesti inconsuete di potenziale konservativer Revolutionär, lettore di Spengler, diffusore dei suoi scritti principali in Italia, suo recensore e perfino traduttore (pare). Spengler nutriva profonda ammirazione per il fascismo italiano e soprattutto per la figura carismatica di Mussolini, almeno quanta riluttanza, scetticismo e scarsa stima aveva per Hitler e il nazismo, definiti perfino “cannibali”.