Recensione a L. Castellina, La scoperta del mondo, nottetempo, 2011

Quando, a malincuore, ho concluso la lettura del diario giovanile del 1943-1948 di Luciana
Castellina, un diario ripercorso, rivisitato, in certo senso restituito a nuova vita e dunque
sapientemente, con interventi leggeri, ‘riattivato’ come opera scritta nel presente e che dal
presente trae ispirazione affinché il passato perda la sua cruda fisionomia di mero documento –
ciò su cui sempre si interroga chi diari non ne ha scritti, ma ne ha costantemente avvertito il
fascino inquietante – mi sono chiesto: perché questo diario è stato scritto? E perché è stato
pubblicato nella forma letteraria che ha infine assunto?