- 01/04/2005
- Marcello Mustè
- I (2005)
- Recensione
Tra gli storici italiani del novecento, Delio Cantimori è stato forse quello che, con più nettezza, ha cercato di marcare il distacco della storiografia dalla filosofia. Non a caso, al Croce della Logica, che aveva sostenuto l’identità di filosofia e storia, egli preferiva il Croce della distinzione tra res gestae e historia rerum, che idealmente accostava alla lezione di Max Weber e a un Marx interpretato come il teorico della critica demistificatrice delle ideologie. Eppure, pochi altri storici avevano ricevuto, come lui, una raffinata educazione filosofica, alla Scuola Normale di Pisa, con maestri del calibro di Giuseppe Saitta e Giovanni Gentile.