- 01/04/2010
- Nicola Siciliani de Cumis
- VI (2010)
- Saggio
L’articolo prende in esame tre testi pedagogici – ora a stampa -, che si collocano, i primi due,
immediatamente a monte della presa di servizio di Labriola come direttore del Museo d’istruzione e di educazione (1877); e il terzo, già nel clima delle risonanti iniziative per la riforma delle “Lauree in filosofia” e della parallela, impegnativa riflessione su I problemi della filosofia della storia (1887), nonché di scelte politiche in senso sempre più progressista e radicale, all’indomani del non riuscito tentativo di Labriola di esporsi in prima persona nel Collegio di Perugia, in occasione delle elezioni generali del 1886. Testi “tecnici”, da situare pertanto nel quadro della complessiva esperienza biografica, filosofica, pedagogica, didattica dell’autore. E tuttavia da collegare organicamente alla prospettiva di una politica culturale e politica tout court, che viene a spianare in Labriola la strada a dimensioni ideali e ideologiche di ben altro segno, rispetto a quelle “rivoluzionarie” in senso soltanto “risorgimentale”, “liberale” e “moderato” degli anni precedenti.